Su lavoro e responsabilità degli insegnanti che programmano e partecipano ai viaggi di istruzione (di fatto per molti "gite")


Cari studenti e genitori,
ho deciso di scrivere questa nota per raccontarvi la mia esperienza di insegnante che ha al suo attivo almeno una trentina di viaggi di più giorni con gli studenti, in Italia e all'estero. Viaggi, per fortuna, a lieto fine. Non sto qui comunque a raccontare tanti episodi che potevano avere tragici epiloghi, quasi tutti da imputare a comportamenti "avventati" di qualche studente.
Questa nota vuole anche ricordarvi qual è il LAVORO che noi insegnanti facciamo prima, durante e dopo la "gita", naturalmente se ci crediamo davvero e lavoriamo con serietà.
Per organizzare il viaggio e preparare il programma delle attività didattiche insieme ai colleghi, agli studenti e alla segreteria, occorre dedicare COME MINIMO DIECI ORE, IN PIU' oltre il normale orario di lavoro e NON RETRIBUITE.
Durante il viaggio bisogna avere sotto controllo, per legge, al massimo 15 studenti,ma spesso succede che qualche collega, turista volontario, "dimentichi" i suoi e quindi diventino di più.
Le attività DI LAVORO che  l'insegnante svolge  sono:
- controllo di tutti i documenti di viaggio;
- sorveglianza e verifica delle operazioni di imbarco su treni, aerei, navi, pullman;
- controllo e soluzione di tutti i problemi e le emergenze che possono verificarsi durante il viaggio;
- check-in e check-out insieme all'albergatore per tutte le persone partecipanti (attribuzione delle camere, raccolta denaro per le caparre, assunzione della responsabilità di sorveglianza);
- controllo durante le visite ai monumenti e ai musei, le "camminate" in città e le soste per i pasti (non ci è concesso infatti  dalla legge di lasciare da soli gli studenti, se non maggiorenni, per andare a mangiare , per quanto molti lo facciano a loro rischio);
- controllo che tutti gli studenti rimangano a dormire nelle camere durante la notte (la legge concede all'insegnante il DIRITTO AL RIPOSO NOTTURNO pre almeno 8 ore, ma di fatto ho sempre dormito al massimo QUATTRO ore a causa del mancato rispetto del silenzio da parte degli studenti e ho spesso dovuto far fronte alle lamentele dell'albergatore al mattino successivo).
Spesso capita, visto che la parte finale dell'organizzazione è obbligatoriamente demandata alla segreteria e all'agenzia di viaggio, di trovarsi il programma iniziale cambiato all'ultimo momento con l'impossibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati nella programmazione (monumenti e musei che non si possono più visitare, orari sbagliati, pulmann e autisti non più disponibili). Di conseguenza noi insegnanti accompagnatori dobbiamo accollarci l'onere di riprogrammare le attività in itinere, spesso con animate discussioni con agenzie e autisti, anticipi in denaro e telefonate a nostre spese.
Tutto questo lavoro qualche anno fa era riconosciuto con la cosiddetta "INDENNITA' DI MISSIONE" che, per quanto misera (per un viaggio a Parigi di sei giorni mi sono stati pagati 240 Euro netti), veniva pagata sia per i viaggi in Italia che all'estero. Oggi NON VIENE PIU' pagata questa indennità. L'insegnante si deve accontentare di aver pagato solo il viaggio ed il pernottamento. Le 16 ORE DI LAVORO MINIME AL GIORNO, i pasti e le responsabilità sono tutti a SUO CARICO!
Alcuni studenti e genitori, con "grande slancio di generosità " hanno addirittura proposto di fare una colletta per dare agli insegnanti un rimborso. No, noi respingiamo con forza questa idea perché non accettiamo elemosina e vogliamo invece che TUTTO il nostro lavoro venga riconosciuto ufficialmente ed adeguatamente retribuito, senza contare che nella scuola pubblica tutto è già stato pagato dalle famiglie attraverso le tasse (questo vale per chi le paga...)
Inoltre ricordo che gli insegnanti ed il Consiglio di Classe NON SONO OBBLIGATI, per legge, ad organizzare ed effettuare le "gite" perchè si tratta di attività AGGIUNTIVE ed il POF stesso del Liceo Levi , pur riconoscendo che se ben organizzate possono essere un'utile attività didattica integrativa, le considera FACOLTATIVE.
Vi prego di leggere attentamente quello che il Collegio dei Docenti del Levi ha deliberato il 28 ottobre 2010 e le motivazioni DIDATTICHE che hanno portato a decidere la SOSPENSIONE dei viaggi di più giorni, sono questi i problemi su cui bisogna discutere.
Per le ragioni che ho esposto sopra mi sembra che imputare agli insegnanti (accusandoli magari di essere dei fannulloni) la colpa del tragico stato di cose a cui ci hanno portato da anni tutti i governi italiani, con l'avvallo e/o il silenzio dei principali sindacati, sia un grave errore.
Noi e voi, genitori e studenti, siamo le vittime di chi non ha alcun interesse per investire per il buon funzionamento della scuola pubblica.
Spero che questa mia nota possa indirizzare il dibattito vivace (clicco su "MI PIACE") che sta sviluppandosi in questi giorni nella mia scuola, e anche nelle altre, tra insegnanti, genitori e studenti.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Alfredo

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